Nel testo originale Mohamed Ghonim divulga un concetto filosofico usufruendo della propria anima poetica per ispirare un linguaggio erompente nella sua opera “Il segreto di Barhume”. È un romanzo in lingua italiana, opera di Mohamed Ghonim, poeta e scrittore di origine egiziana e naturalizzatosi italiano. Avendo avuto molto successo, e è stato pubblicato in due edizioni, da due differenti case editrici italiane ed è stato studiato presso alcune università. È stato sottotitolato ” La storia di una strana dialettica tra due civiltà“. Recentemente è stato pubblicato in lingua araba al Cairo da Akhbar El Yom.
La trama si svolge in uno spazio simbolico, intorno al rapporto tra Sud e Nord e tra Oriente e Occidente, attraverso la ricerca del segreto che “Barhume” porta con sé nel suo viaggio di ritorno al paese del padre – l’Uomo Giallo – il quale ha lasciato il proprio villaggio, in cui aveva conosciuto la moglie Zizi (la madre di Barhume) deceduta subito dopo nascita del figlio. E’ costretto dunque a vivere insieme alla nonna materna, la maga Zendina, che attraverso la magia dei propri incantesimi riesce ad intimorire la gente del villaggio abbandonata alla rassegnazione, passività, pigrizia, idiozia, paura e attesa. Villaggio descritto come uno dei tanti paesini del terzo mondo dove si diffondono quelle “malattie” diagnosticate in precedenza e impiegate da Ghonim per descrivere i personaggi.
Il tempo del romanzo è la nostra epoca moderna ricca di invenzioni e di apparecchiature mediche capaci di scoprire tutto ciò che si svolge dentro l’animo umano, persino la menzogna. Dall’altra parte troviamo la gente del villaggio che cammina ancora tutt’oggi nelle tenebre del passato senza far altro che mendicare e criticare l’altro giudicandolo erroneamente peggiore. Tale ambiente porta l’autore ad inserire nella vicenda la figura di Arsenico, il barbiere, che dal centro del villaggio spia i suoi concittadini e ne riferisce gli affari alla famigerata maga.
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